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Lenzi: licenziamento annullato… con riserva

Venerdì 1° marzo, syndicom ha organizzato un’azione di protesta a Ginevra in seguito alla rottura delle trattative da parte di Viscom. La settimana precedente, le discussioni erano proseguite a buon ritmo nelle tipografie ginevrine e il personale si era organizzato per parteciparvi. Nella tipografia Lenzi di Vernier, tuttavia, la questione ha preso una brutta piega. La direzione ha saputo martedì che i colleghi si stavano organizzando. Il direttore ha convocato individualmente tutti i dipendenti per sapere chi era il leader e ha proferito delle minacce.

Il giorno dopo, Michel1 il “leader” è stato licenziato per “motivi economici”. Classico esempio di licenziamento antisindacale dal motivo ingannevole. Terminata l’azione di venerdì, syndicom si è recato in auto alla tipografia Lenzi con una trentina di colleghi di altre tipografie e una delegazione del SIT, venuta a dare sostegno. L’obiettivo era di non lasciare l’azienda prima di aver fatto annullare questo licenziamento.

Raggiunto per telefono, il direttore afferma che il licenziamento era motivato esclusivamente dalla situazione finanziaria dell’azienda e che non si trattava di una misura di rappresaglia antisindacale. Le ragioni non convincevano. Il direttore propone un nuovo incontro per lunedì alle 8.30. «No... ancora questo pomeriggio!». I toni si alzano. «Lunedì alle ore 8.30». «In questo caso, noi occupiamo l’azienda fino al vostro arrivo». «Lunedì alle 8.30 o vi farò allontanare dalla polizia».

Le forze dell’ordine fanno allora la loro apparizione e chiedono di lasciare l’azienda. La delegazione si consulta e chiama la centrale di syndicom a Berna. Un’ora più tardi, verso le 18.30, la delegazione si mette d’accordo in modo democratico: non lascerà il posto prima di aver fatto annullare il licenziamento a meno di non farsi mandar via dalla polizia. È quello che avviene, senza resistenza attiva.

Lunedì mattina, Michel riprende il lavoro alle 7.30, accompagnato da un segretario sindacale. La porta della tipografia resta chiusa. Alla fine, Michel suona e il direttore viene ad aprire. Il terzetto si reca nell’ufficio della direzione dove già l’attende un solerte rappresentante di Viscom. Viene affrontata la situazione economica dell’azienda, che secondo la direzione è l’unico motivo del licenziamento. La direzione ribadisce il suo attaccamento al partenariato sociale e al CCL. Si lamenta della virulenza dell’azione di venerdì; ammette comunque che il momento del licenziamento potrebbe trarre in inganno e che si tratta sicuramente di una gaffe da parte sua.

Dopo lunghe trattative e numerose interruzioni della seduta, le parti giungono finalmente a un accordo: come segno di buona fede, l’azienda accetta di annullare il licenziamento. Tuttavia, abbassando i toni, alla fine di aprile verrà fatto un esame della situazione economica dell’azienda al fine di valutare nuovamente la necessità che ha l’azienda di separarsi da un collaboratore. Dunque l’annullamento è forse soltanto un rinvio...

1Pseudonimo

* Yan Giroud è responsabile dell’industria grafica di syndicom per la Svizzera francese.

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