Raramente un’iniziativa popolare ha avuto tanto successo quanto quella "Per una posta forte" di syndicom. Non si era fatto in tempo a raccogliere e presentare le firme per l’iniziativa, che già la commissione incaricata dell’esame preliminare del Consiglio degli Stati aveva fatto un’inversione di marcia, dando improvvisamente il proprio beneplacito alla richiesta sindacale di un monopolio della Posta nell’ambito delle lettere. In precedenza, la commissione del Consiglio degli Stati – in assenza della pressione esercitata dall’iniziativa – aveva richiesto la liberalizzazione totale del mercato postale. In seguito alla pressione politica dell’iniziativa, non si sarebbe potuto più trovare una maggioranza per l’abrogazione nella Legge sulle poste del monopolio nell’ambito delle lettere; nella votazione conclusiva il monopolio è stato lasciato. L’iniziativa ha avuto anche delle ripercussioni positive sul lavoro correlato all’ordinanza:

• I punti di accesso alle prestazioni postali e ai servizi connessi alle operazioni di pagamento vengono regolamentati in modo molto restrittivo. Alla Posta vengono imposte delle limitazioni severe per quanto riguarda la chiusura degli uffici postali.

• Vengono ampliate le possibilità di ricorso in presenza di chiusure degli uffici postali: ora anche i cantoni possono intervenire nel processo con la loro potente lobby a Berna.

• Le parti non redditizie della fornitura di base possono godere di sovvenzioni trasversali.

• La Posta non può esternalizzare a delle subcontrollate i servizi di fornitura di base. I subappaltatori possono essere coinvolti solo in casi eccezionali. (KB)